Osteopatia
L’osteopatia è una pratica sanitaria manuale nata come medicina indipendente alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti per merito del noto medico americano Andrew Taylor Still. Si è diffusa successivamente in Europa agli inizi del ‘900, sviluppandosi inizialmente in Inghilterra e poi in Francia. In Italia, la sua diffusione è iniziata negli anni ’70 ad opera di osteopati di origine straniera ed è proseguita grazie a professionisti italiani formatisi all’estero o in scuole italiane che nel corso degli anni hanno potenziato ed equiparato il loro livello didattico a standard di livello europeo.
L’osteopatia mira al recupero ed al mantenimento dello stato di salute e si indirizza a qualunque tipo di persona, dal neonato all’anziano. E’ indicata in particolare per tutti i disturbi di origine funzionale, potendo intervenire in alcuni di quelli organici come sostegno e contributo ad altre cure. Pur utilizzando procedure metodologiche e tecniche uniche nella ricerca, nella denominazione delle disfunzioni e nel trattamento delle stesse, l’osteopatia si integra con tutte le altre professioni sanitarie sia mediche che non mediche, presentando il considerevole vantaggio di avvalersi delle manipolazioni e di non ricorrere dunque a prescrizioni farmacologiche.
Uno dei principi fondamentali dell’osteopatia è quello di ripristinare in tutti i distretti del corpo, indipendentemente dall’apparato o sistema, la corretta mobilità delle strutture, partendo dal presupposto che dove la mobilità risulti corretta è più difficile che si sviluppi la patologia. Ciò perché la mobilità delle strutture non è fine a se stessa, ma è la condizione fondamentale per una fisiologica vascolarizzazione ed innervazione dei tessuti, nonché per favorire l’omeostasi del paziente. Sfruttando la profonda conoscenza dell’anatomia e della fisiologia ad essa legata, l’osteopata stimola, dunque, la capacità intrinseca dell’organismo all’autoguarigione nel rispetto della relazione tra corpo e mente.
L’applicazione pratica dell’osteopatia si basa, pertanto, sulla relazione tra struttura e funzione non solo all’interno del sistema muscolo-scheletrico, ma anche in rapporto a tutti gli altri apparati (digerente, respiratorio, cardio-circolatorio, urogenitale, visivo, uditivo-vestibolare) e sistemi (nervoso, linfatico ed endocrino). L’osteopata non si limita, quindi, alla diagnosi ed al trattamento dei disturbi muscolo-scheletrici, ma si preoccupa di come la biomeccanica di tale sistema si integri con la fisiologia dell’intero organismo, sostenendola.
L’osteopata, dopo aver individuato in un tessuto corporeo l’alterazione del movimento, definita “disfunzione somatica”, la denomina con una terminologia tutta propria e codificata a livello internazionale (Glossario della terminologia osteopatica). Il trattamento osteopatico mira, dunque, alla risoluzione di tali disfunzioni attraverso specifiche tecniche definite “normalizzazioni osteopatiche” che sono proprie di tale professione e che elevano l’osteopatia a medicina complementare in grado di integrarsi con l’attività di altri specialisti operanti in ambiti quali l’ortopedia, la neurologia, la ginecologia, l’otorinolaringoiatria, l’immunologia, la fisiatria, la cardiologia, l’oculistica, la pediatria, etc.
Ecco un elenco SOLO ESEMPLIFICATIVO dei casi in cui è possibile rivolgersi all’OSTEOPATA:
- Sciatica, Lombalgie, Cervico-brachialgie, Dorsalgie, Artriti;
- Tendiniti, Distorsioni, Epicondiliti, Tunnel Carpale, Fascite plantare, Spina calcaneale;
- Torcicollo, Nevralgie, Cefalea, Emicrania;
- Vertigini, Sinusiti e Rinusinusiti, Allergie;
- Disturbi legati alla gravidanza (nausee, sciatalgie, lombalgie, reflusso gastro-esofageo, pesantezza alle gambe, disturbi della zona pelvica), Preparazione al parto e problematiche del post-partum, Dolori mestruali;
- Coliche, Stipsi, Reflusso gastro-esofageo, Sindrome del colon irrritabile;
- Recupero da traumi e interventi chirurgici;
- Riduzione dello stress e riequilibrio delle difese immunitarie;
- Riduzione della sintomatologia dolorosa legata a patologie sistemiche, neurodegenreative ed autoimmuni (per es. Sclerosi Multipla, Artrite Reumatoide, etc.);
- Miglioramento delle prestazioni negli sportivi.